Perché la Matematica ricreativa al Palmieri

L’idea è nata nel mio caso sulla base di interessi personali e professionali, ma lo stimolo forte è stata la solita domanda: “a cosa mi serve la Matematica?” a cui ho cominciato a rispondere anni addietro: “per giocare!

La risposta  provocatoria  ha sortito effetti interessanti sopratutto quando ho cominciato ad usare a scuola i giochi matematici per sfidare gli alunni scoprendo menti brillanti, destinate da madre Natura alle scienze esatte e che imbrigliate nella insoddisfazione adolescenziale rischiavano di non prendere in considerazione quegli sbocchi professionali che (nel passato) sembravano meno adatti agli studenti in uscita dal Liceo Classico.

Per fortuna molte cose sono cambiate ed oggi giorno l’idea di un Liceo Classico in cui “non si fa” matematica è veramente svanita. Ma rimane il fatto che la disciplina che insegno non è mai in cima alle classifiche generali degli studenti 🙂

il Laboratorio Ludico Matematico è una proposta per migliorare tale percezione della disciplina.

Molti autori nei secoli se ne sono interessati ed hanno prodotto letteratura che emoziona ed interessa anche gli attuali nativi digitali.  Tra i valori aggiunti (al puro gusto della mente che riesce a risolvere il problema)  che alcuni colleghi* hanno riconosciuto alla Matematica Ricreativa  possiamo ricordare:

  • La Matematica Ricreativa ha origini antichissime
  • I problemi di Matematica Ricreativa sono adatti a tutte le età
  • I problemi di Matematica Ricreativa coprono tutte le aree della matematica
  • La Matematica Ricreativa è buona matematica

Ma più di tutto

  • “Gioco Matematico” non vuol dire “Gara di Matematica”
    Non bisogna confondere il gioco matematico con le Olimpiadi della Matematica e altre gare simili. La differenza sta soprattutto nello spirito con cui si pongono e affrontano i problemi. Nelle gare matematiche c’è la lotta contro il tempo, la lotta per prevalere sugli altri partecipanti, bisogna mostrare ciò che si sa di matematica. Nei problemi di Matematica Ricreativa invece:

    • non ci sono limiti di tempo; si può riprendere un problema a distanza di giorni, mesi, anni dopo averlo fatto riposare nella parte più profonda della nostra mente;
    • la sfida non è con altre persone ma soprattutto con noi stessi e con il problema che vogliamo risolvere; in certi casi è utile collaborare con altri;
    • il bello non è mostrare ciò che si sa già, ma costruire la matematica che serve per risolvere il problema;
    • lavorando così, spesso si scoprono nuovi problemi o varianti significative di problemi noti.

 

 

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*mi riferisco in particolare al prof. Giancarlo Bo che per tanti anni ha curato un sito di matematica ricreativa con risultati encomiabili.